mercoledì 17 dicembre 2014


ASPETTANDO IL NATALE - CON AUTORITRATTO DI DOMENICO GHIRLANDAIO
DOMENICO GHIRLANDAIO (1449-1494)
ADORAZIONE DEI PASTORI (1485)

In questa sua opera il Ghirlandaio si è autoritratto in uno dei pastori inginocchiati. Un' opera questa piena di significati allegorici.
Maria, in primo piano su un prato fiorito, adora il Bambino poggiato sul suo mantello all'ombra di un sarcofago romano antico che fa da mangiatoia per il bue e l'asinello (che secondo la patristica rappresentano rispettivamente gli ebrei e i pagani), poco dietro si trova san Giuseppe, che scruta verso il corteo in arrivo, e a destra un gruppo di tre pastori ritratti con vivo realismo, derivati dal modello del Trittico Portinari di Hugo van der Goes. Nel primo pastore, quello che indica il Bambino, Ghirlandaio incluse il proprio autoritratto.
La sella e il barroccio a sinistra alludono al viaggio di Maria e Giuseppe.
Dall'arco di trionfo sullo sfondo passa il corteo dei re Magi, con un significato anche simbolico, inteso come il lasciarsi alle spalle l'era pagana. A sinistra i primi due magi sono già vicini e guardano una luce che si intravede sul tetto della capanna, la cometa, che brilla sul tetto di paglia sorretto da monumentali pilasti romani, uno dei quali reca sul capitello la data MCCCCLXXXV (1485).
Sullo sfondo si vedono i pastori con le greggi ai quali l'angelo sta annunciando la nascita del Signore
Il sarcofago-mangiatoia, l'arco di trionfo sotto cui passa il corte dei Magi e i pilastri che reggono la capanna sono precisi riferimenti alla nascita del Cristianesimo in ambito pagano, Anche il paesaggio lontano, con le vedute cittadine, simboleggia questa allegoria: la città più lontana a destra è infatti un riferimento a Gerusalemme con l'edificio a cupola (la moschea della Roccia), davanti alla quale sorge un albero secco con un ramo spezzato, simbolo della conquista della medesima; la città di sinistra invece è un'elaborazione di Roma, nella quale si riconoscono i sepolcri di due imperatori profetici, Augusto, con il mausoleo e Adriano, che si pensava sepolto sotto la Torre delle Milizie, ma si intravede anche quella che sembra la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, a ribadire il ruolo di Firenze come nuova Roma.
Tempera su tavola 167x167 cm.
Basilica Santa Trinità, Cappella Sassetti - Firenze




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