" Lo spettacolo di questo volto tumefatto, coperto di ferite sanguinanti è terribile. Così non avendo la forza di guardarlo più oltre, nella situazione in cui mi trovavo in quel momento, me ne andai in un altra sala. Ma mio marito sembrava distrutto. Si può trovare nell' Idiota un riflesso dell'impressione che il quadro fece su di lui. Quando tornai dopo una ventina di minuti era ancora là allo stesso posto, incatenato. Sul suo volto commosso era imnpressa quell'espressione di terrore che avevo già notato assai spesso all'inizio delle sue crisi di epilessia. Lo presi dolcemente per un braccio lo portai fuori dalla sala e lo feci sedere sulla panca, aspettandomi da un momento all'altro la crisi che per fortuna non ebbe luogo. Poco a poco si calmò, ma uscendo dal museo non insistette una seconda volta per vedere il quadro" -
Anna Griegorevna Dostoeskaja - diari dal viaggio dei Dostoevkij in Svizzera
dipinto -Hans Holbein il Giovane - Il Cristo morto nella tomba 1521
Questo è un Cristo che non risorge. Nessuno aveva mai mostrato in modo così evidente il disfacimento del corpo del redentore. Dostoevkij aveva visto il dipinto nel 1867 a Basilea ed era rimasto impressionato tanto da citarlo più volte nel suo romanzo - L' Idiota -. A uno dei personaggi farà dire " Quel quadro a più d'uno potrebbe far perdere la fede"
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