GIOVANNI SEGANTINI E IL SUO SIMBOLISMO
Il simbolismo di Segantini non fu mai “antinaturalista”, rimanendo, anzi, profondamente ancorato al dato naturale. Come riuscì a conciliare questi due termini?
Li conciliò perché erano una cosa sola nella sua psiche: egli vede la natura come “foresta di simboli”, e dunque la scelta del paesaggio dove vivere e dipingere determina la sua visione. Come i Tropici per Gauguin o Arles per Van Gogh, i Grigioni sin dal 1886 e l’Engadina, dal 1894 alla morte, furono, per lui, un’espansione del proprio Io.
In lui l’osservazione di alcuni, significanti, elementi del reale – e in particolare della luce – genera l’affiorare del suo essere psichico, che ci viene restituito nella nitidezza dell’immagine.
GIOVANNI SEGANTINI
LE CATTIVE MADRI 1896
L'ALBERO DELLA VITA 1894
IL CASTIGO DELLE LUSSURIOSE 1891
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